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Soddy, Frederick, sir.

Chimico e fisico inglese. Conseguita la laurea, fu assistente di E. Rutherford a Montreal, quindi di W. Ramsay a Londra. Fu il primo a intravedere il meccanismo della disintegrazione dell'atomo nel fenomeno della radioattività. Nel 1902 diede prova dei rapporti esistenti tra le particelle alfa (nuclei di elio) e gli atomi del gas elio. Dal 1904 S. si occupò di radioattività; dalle sue ricerche eseguite all'università di Glasgow arrivò, nel 1911, a enunciare la legge di spostamento, come egli stesso volle chiamarla, relativa all'emissione di particelle. Secondo questa legge ogni trasformazione che preveda l'emissione di una particella alfa, cioè due protoni e due neutroni, abbassa di quattro unità il peso atomico dell'elemento considerato e di due unità (eliminazione di due cariche positive) il numero atomico. Con Russel e Fajans, nel 1913, S. scoprì l'esistenza di elementi chimici aventi lo stesso numero atomico e le stesse proprietà chimiche ma peso atomico e massa differenti; egli chiamò tali elementi isotopi (dal greco ísos: uguale e tópos: luogo) in quanto posti nella medesima casella della tavola periodica di Mendeleev. In seguito fu possibile stabilire che gli isotopi differiscono solo per il numero dei neutroni del loro nucleo atomico. Sempre nel 1913 S. poté dimostrare che gli elementi radioattivi potevano essere ripartiti in tre distinte famiglie: quella dell'uranio, quella del torio e quella dell'attinio. Nel 1914 divenne professore titolare all'università di Aberdeen e nel 1919 fu nominato Lee's Professor di Chimica all'università di Oxford. Nel 1921 fu insignito del premio Nobel per la chimica. Dalla fine della seconda guerra mondiale, S. abbandonò gli studi di radioattività concentrandosi su quelli di chimica e dedicandosi sempre più ad argomenti di economia e di sociologia. Tra le opere da lui redatte, degna di nota è The chemistry of radioactive elements (1912-14) (Eastbourne 1877 - Brighton 1956).